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LA MENTE VIAGGIA SULLE
PAROLE,
LE PAROLE SULLA TASTIERA
E LA RETE SENZA GIRI DI PAROLE
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Monito celeste indirizzato allo spirito della CPU |

Nutro pietà per la tua profana
venerazione:
Sia lodata la santissima Rete
Sia benedetto il sacrosanto PC |
Eppure,
nonostante la tua razionale fede,
maledici il computer allorquando si guasta
e non lo ringrazi ogni quando funziona.
Pretendi che sia sempre onnipotente
ma lo incolpi anche quando è innocente.
Pigi possente sui duttili tasti
senza mai porgere una sola carezza.
Perfino la vacca un tempo fu sacra,
mentre per lui non hai riverenza.
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Nondimeno,
egli
sente le tue infuocate dita
mentre clicchi sulle erotiche immagini
o mentre digiti le adultere missive.
E riconosce dall'ardito affondo
ogni tuo fremito sul peccaminoso Enter
nel reato del bramoso sguardo.
Intanto che pulsa il tuo casto desiderio,
presto ti ecciti sui carnalizzati corpi
avvolti nel trucco del sensual ritocco.
Per
castigare tale impudica goduria
scenderà dal cielo l'arcangelo Hackere
per infondere un fatale trojan
che nessun security potrà espurgare.
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Tuttavia,
con la virtual preghiera,
invocata sul maschio tasto della femmina
tastiera,
anche l'informatico spirito potrà espiare.
Or dunque,
abbi pietà per la scheda madre,
abbi bontà per l'effimera Ram,
perché loro sono la controfigura
dietro cui ti celi,
anonimo internauta.
Ed è lui, il processore poetante,
che imbastisce le tue prose
fingendo sentimenti che tu non hai. |
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Sappi, comunque,
pensatore digitale,
parimenti alla diavoleria che hai creato,
che
un Bit eri e un Bit ritornerai.
Sebbene il tuo furore di onnipotenza
pretende di oltrepassarmi nell’alto dei cieli.
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Che la mia misericordia discenda su di te.
Te, homo nihil.
Così parlò il Signore degli
eserciti virtuali. |
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